Al vaglio la proposta per un circuito dei Carnevali Storici Piemontesi
Il ddl approvato dalla Camera dei Deputati mercoledì 8 novembre 2017 attesta che il Carnevale italiano è patrimonio culturale e che quindi, come tale, può attingere ai contributi del MiBACT attraverso il FUS - Fondo Unico per lo Spettacolo dal vivo: un importante traguardo raggiunto che finalmente riconosce il valore, anche economico, di una tradizione nobile.
Oggi le quattro principali manifestazioni carnevalesche piemontesi - Borgosesia, Chivasso, Ivrea e Santhià - si sono unite per riuscire ad ottenere anche dalla regione Piemonte il riconoscimento del Carnevale come bene culturale e patrimonio della stessa al fine di evitare una dispersione delle antiche tradizioni che queste manifestazioni tramandano di anno in anno.
Spettacolo, folklore, tradizione, valori: i grandi Carnevali regionali non solo svolgono una funzione storico-sociale ma rappresentano un’importante occasione di promozione del territorio piemontese, oltre che un grande momento di coesione e aggregazione sociale, in particolare per i residenti nelle località interessate da questi eventi.
Oltre all’impatto economico - entrate da biglietteria, creazione temporanea di occupazione, aumento dei fatturati di negozi e strutture ricettive – gli appuntamenti carnevaleschi hanno anche delle positive ricadute di tipo sociale. Il Carnevale, infatti, rappresenta un grande evento aggregativo, che coinvolge la comunità creando molteplici momenti di unione e condivisione lungo il corso dell’anno e contribuendo alla diffusione di importanti valori - dal volontariato alla trasmissione di tecniche e saperi, dalla creazione di nuove amicizie alla sana competizione tra i gruppi - che possono incidere direttamente sulla qualità della vita e sul senso di identità.
Effetti positivi, dunque, sia in termini strettamente economici sia in termini più direttamente sociali, come sviluppo del capitale umano e delle abilità manuali tradizionali, nonché arricchimento e integrazione culturale reciproca. Le attività connesse ai Carnevali, inoltre, attivano una serie di sinergie e integrazioni nei confronti di diversi comparti produttivi, dal sistema della ricettività turistica alla richiesta di produzioni locali di eccellenza.
Infine i principali Carnevali regionali consentono di prolungare la permanenza del visitatore nella destinazione in cui la manifestazione si svolge, contribuendo così a raggiungere uno degli obiettivi del piano di marketing strategico della regione Piemonte, quello di prolungare la permanenza media dei visitatori.
Con queste premesse, l’intento dei promotori di questa iniziativa è dunque creare un percorso di valorizzazione e salvaguardia delle antiche tradizioni storiche dei Carnevali piemontesi, beneficiare di una promozione coordinata delle manifestazioni carnevalesche sotto il profilo delle strategie di marketing e di poter avere la possibilità di definire pacchetti turistici appositamente pensati per la partecipazione a queste iniziative - con particolare attenzione alla valorizzazione delle eccellenze locali presenti nelle località che ospitano le principali manifestazioni. Non ultimo, i Carnevali di Borgosesia, Chivasso, Ivrea e Santhià auspicano di poter ottenere un concreto sostegno economico su uno specifico capitolo dedicato ai Carnevali Storici. Quest’ultimo punto, in particolare, al fine di aiutare gli enti organizzatori a far fronte alle crescenti difficoltà di copertura dei costi fissi necessari all'allestimento delle diverse manifestazioni, anche alla luce delle mutate esigenze di sicurezza e antiterrorismo.
Di tutto ciò i Presidenti delle quattro principali manifestazioni carnevalesche piemontesi hanno discusso con il Presidente Laus e avranno occasione di parlarne con gli Assessori Antonella Parigi e Gianna Pentenero presso l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte il 27 dicembre prossimo.
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